Progetto
Il progetto «un mare connesso» è promosso da studiosi e giovani ricercatori universitari accomunati dalla passione per la storia del Mediterraneo e dal proposito di dare nuovo impulso agli studi sull’argomento con la valorizzazione dei depositi documentari che fin qui sono rimasti sottoutilizzati.
Un deposito d’eccezionale importanza per la storia mediterranea dei secoli XVI-XVIII, ma ancora negletto per la mancanza di efficaci strumenti di accesso alle informazioni che vi sono contenute, è il fondo archivistico dei Consoli del Mare di Pisa.
La magistratura pisana dei Consoli del Mare ha un’origine molto antica, nasce nel XII secolo come organismo direttivo della corporazione dei mercanti marittimi, il potente Ordo maris, ed in origine ebbe funzioni di governo economico su tutto il territorio della repubblica pisana, nonché ampie attribuzioni giurisdizionali in materia marittima e mercantile, la curia maris. Con la conquista fiorentina del 1406 e l’acquisto del porto di Livorno del 1421, la magistratura divenne un ufficio estrinseco della dominante, con l’incombenza di governare e dirigere la proiezione marittima di Firenze. Superate le vicissitudini delle guerre d’Italia, e rafforzato il dominio mediceo con l’instaurazione del Principato, la magistratura dei Consoli, che era stata sostituita dalla figura del Provveditore del Mare di Pisa, fu rifondata con nuovi statuti e riportata nella città di Pisa da Cosimo I. Col tempo essa perse una dopo l’altra tutte le sue attribuzioni amministrative, ma conservò fino alla soppressione nel 1808 la giurisdizione sulle cause commerciali e marittime.
Le carte conservate dall’Archivio di Stato di Pisa si riferiscono in massima parte all’attività giudiziaria dei Consoli nei secoli XVI-XVIII, e rappresentano un unicum per quantità e ricchezza di informazioni sul mondo mediterraneo. Gli atti del contenzioso ci parlano degli innumerevoli fili che legarono la Toscana al resto del mondo, e in questo senso rappresentano una finestra straordinaria sul «mare connesso». Purtroppo affacciarvisi non è semplice: lo studio dell’archivio è rimasto finora ostacolato dalla mancanza di un repertorio delle cause, bussola imprescindibile per guidare il ricercatore nel mare magnum delle carte. Per rimediarvi è stato realizzato nell’ambito del progetto «un mare connesso» un database che identifica le cause dibattute davanti ai Consoli sulla base dei nomi dell’attore e del convenuto, uno strumento indispensabile che col tempo gli stessi ricercatori si ripromettono di completare.
Il progetto «un mare connesso» nasce nel 2020 con il sostegno di un finanziamento PRA dell’Università di Pisa, ha coinvolto in seguito l’Archivio di Stato di Pisa e ha potuto svilupparsi grazie alla generosità della Fondazione Pisa.
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